18.9.04

Interbanca scalda i motori 

(Tratto dal settimanale "Borsa e Finanza" del 18 settembre 2004)

Interbanca scalda i motori, vuole tornare alla carica

Dopo il rallentamento del business determinato dalla stagnazione economica, l'istituto di Cirla di nuovo in fermento con Procomac, Panaria, Aprilia e Sirti. E presto MArk IV finirà sul Nyse

(Lorenzo Dilena)
Non si può ancora parlare di una ripresa dell'attività dell'investment banking, ma certo l'umore sta cambiando e si comincia a sentire. Ne sa qualcosa Interbanca, la banca d'affari del gruppo Antonveneta. Negli ultimi tempi l'istituto guidato dall'amministratore delegato Giogio Cirla è tornato alla ribalta attraverso una serie di operazioni che hanno interessato un folto gruppo di medie aziende italiane, che rappresenta il segmento d'elezione per Interbanca. In corso Venezia, sede della merchant bank milanese, l'atmosfera è in fermento: molte sono le operazioni portate a termine, altre sono in corso, altri dossier sono in preparazione.
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La disponibilità ad affacciarsi sul mercato (parlare di voglia è ancora prematuro) sta crescendo.
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Tra le operazioni affidate a Cirla vanno inoltre segnalati il mandato di advisor per la quotazione di Panaria (ceramiche), l'assistenza offerta per la ristrutturazione di Volaregroup, di Podini. Non sono mancate le soddisfazioni dagli investimenti fatti in passato. E' di pochi giorni fa la notizia della cessione di Sirti al fondo Clessidra di Claudio Sposito. Interbanca era anche azionista di Sirti, rilevata nel settembre 2000 da Telecom Italia (...). L'operazione ha fruttato una plusvalenza di circa l'80 per cento. Una media del 20% circa all'anno non è affatto male.
Aprilia, Webegg, Gpp Bozzetto sono poi le altre operazioni su cui si è speso l'istituto negli ultimi mesi. A ciò si aggiunga anche la prossima quotazione sulla Borsa di New York di Mark IV Industries, gruppo che controlla la Lombardini Motori ed è attivo anche nel settore della componentistica.
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L'uscita dall'Inter, invece, testimonia la volontà di disimpegno da un settore che, dopo gli entusiasmi degli anni passati, viene di fatto considerato poco adatto al mercato borsistico. Il lancio dell'ennesimo aumento di capitale (l'ottavo nelle ultime nove stagioni per complessivi 329 milioni di euro) ha dunque offerto l'occasione per defilarsi, cedendo il residuo 2,67 per cento.
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L'ultimo brano è originale, il grassetto invece l'ho messo io. Lascio questo estratto così, senza commento.